POLITICA

Partinico, c’era una volta il Pd: il “caso-Oliva” non resta isolato, la politica del “liberi tutti”

Il Partito Democratico, o almeno quel che resta dei suoi brandelli, vaga a Partinico senza meta. In queste elezioni amministrative non solo non si è presentato ma addirittura ha finito per squinternarsi in una logica di “tutti contro tutti”, o forse sarebbe meglio dire di “liberi tutti”.

Ha fatto da apripista la giovane Roberta Oliva che da presidente provinciale dei Giovani Democratici ha deciso di candidarsi nella lista di Nuova Sicilia, organica al centrodestra a livello regionale e a Partinico inserita in una blindatissima coalizione a sostegno del candidato sindaco Maurizio De Luca approdato al ballottaggio, con Forza Italia, Udc, Diventerà Bellissima e Fratelli d’Italia. Le sue “orme” alla fine sono state seguite anche da altri illustri esponenti, mica da semplici iscritti che alla fine si mimetizzano nell’anonimato del contesto locale.

Uno in particolare il caso più eclatante: si tratta di Renzo Di Trapani (nella foto al centro), ancora oggi componente di quella direzione provinciale del Partito Democratico di cui a dire il vero da tempo non c’è traccia di alcuna attività o anche di un minimo di vita. Di Trapani torna da un successo personale importante nella tornata elettorale del primo turno: forte dei suoi 280 voti nella lista “L’alternativa” della candidata sindaco Maria Grazia Motisi è stato eletto in consiglio comunale dove ritorna dopo una legislatura di assenza.

La Motisi, rimasta fuori dai giochi del ballottaggio, ha deciso per un apparentamento politico con De Luca: per lei probabilmente non una scelta poi così sofferta considerando i suoi trascorsi in Forza Italia, anzi un ritorno in casa madre dopo una lunga esperienza nel mondo del civismo. Per Di Trapani al contrario la sofferenza doveva esserci, eccome, ed invece alla fine ha deciso di appoggiare anche lui De Luca senza troppo fronzoli: “La gran parte dei cittadini di Partinico – si giustifica Di Trapani – al primo turno ha votato per le diverse proposte di cambiamento. Il risultato del primo turno ha consentito soltanto ad una delle proposte di cambiamento di continuare a rimanere in corsa per il ballottaggio di domenica 24 giugno. Per questa semplice ragione, invito tutti coloro che vogliono un cambiamento a votare per Maurizio De Luca”.

Insomma, il salto della quaglia viene giustificato con l’obiettivo di interrompere l’egemonia di chi ha governato nell’ultimo decennio la città. Il riferimento è a Salvo Lo Biundo, sindaco dal 2008 al 2017 e oggi sostenitore della candidatura dell’altro aspirante primo cittadino approdato al ballottaggio, Pietro Rao. Con lui tanti fedelissimi di Lo Biundo anche se Rao continua a dichiararsi in discontinuità, lontano dalle posizioni del precedente governo cittadino.

In realtà Di Trapani non è neanche un caso isolato: c’è anche Totò Rappa (nella foto a sinistra), consigliere riconfermato all’ultima tornata anche lui in una lista civica con la Motisi. C’è un distinguo da fare: lui non ha alcun ruolo nel partito anche se non ha mai nascosto la sua vicinanza all’ex sottosegretario del Pd Davide Faraone. “Non è un aspetto di poco conto – precisa Rappa -, io sono vicino all’amico Faraone ma non provo alcun imbarazzo a sostenere un candidato sindaco del centrodestra. In questo momento credo che non bisogna guardare ai partiti ma agli interessi della città”.

C’è un pezzo di Pd anche in un’altra civica che ha sostenuto al primo turno il candidato sindaco Filippo Aiello ed è rappresentata da Gianlivio Provenzano (nella foto a destra), ex consigliere e assessore ed anche lui rieletto. A differenza degli altri “amici” di partito non si sbilancia con chiarezza anche se esclude un appoggi a De Luca:

“Come lista abbiamo deciso di lasciare libero il nostro elettorato e credo sia la scelta migliore – evidenzia Provenzano, per lungo tempo assessore della giunta Lo Biundo -. Di certo personalmente sono lontano anni luce dalla politica del fango, da chi intraprende la strada della denigrazione personale, dei giochetti politici, dello scambio di poltrone e, perdonatemi, sono lontano anni luce soprattutto dal centrodestra”.

Insomma, c’è un pò di Pd ovunque nella galassia della politica locale partinicese. Ovunque, tranne che nella sua naturale casa del centrosinistra. Ma si sa che di questi tempi oramai la collocazione è un dettaglio, o meglio un optional.