Cronaca

Partinico e Cinisi, doping nelle palestre: a tre indagati revocati i domiciliari

Revocati gli arresti domiciliari per tre dei quattro indagati nell’ambito dell’operazione “Baronessa di Carini” sul doping nelle palestre di Partinico e Cinisi. Tolta ogni misura cautelare a Gaspare Aiello, 32 anni di Partinico titolare della palestra “Free time” di Partinico, ed a Francesco Di Rosalia e Filippo Masucci, questi ultimi due di Cinisi e collegati ad una palestra di questo paese.

All’udienza del tribunale del Riesame di ieri il giudice ha proceduto alla revoca della misura cautelare per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”, in particolare riguardo all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico e commercio di sostanze dopanti. Unico rimasto ai domiciliari Cesare Monte, 28 anni, che non era presente all’udienza del Riesame a cui il proprio legale non ha fatto evidentemente ricorso.

“L’associazione a delinquere non poteva essere contestata – afferma Salvatore Causarano, avvocato del foro di Roma che difende Aiello – perchè non c’era alcun accordo o programma criminoso, come evidenziato da noi. Il mio assistito ha subito ben 4 perquisizioni domiciliari in immobili ritenuti nella propria disponibilità ma hanno dato tutte esito negativo”.

Quindi nessuna traccia di questo ipotetico deposito di sostanze dopanti come invece veniva ipotizzato nell’indagine. Tutti e quattro gli indagati oltretutto avevano risposto davanti al gip all’interrogatorio di garanzia ed avevano dichiarato di non aver mai venduto ad altri gli anabolizzanti ma di farne uso solo per sè stessi. L’indagine è scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del Nas di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo Mtb – Baronessa di Carini”, disputata a Carini il 29 maggio 2016.

La positività ha originato una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura di Palermo, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire al presunto sodalizio criminoso che utilizzava come base operativa e di copertura due palestre, tra cui una di Partinico, e un negozio di integratori alimentari del palermitano.

I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo collaboratore in una delle palestre, secondo l’accusa avrebbero avviato un’associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzata ad alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i farmaci e le sostanze maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente).

Tra gli indagati 6 sono ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti.