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Carini, il Comune continua ad insistere sull’ospedale di comunità ed è polemica

Il sindaco di Carini Giovì Monteleone continua ad insistere sulla necessità di creare in città un ospedale di comunità, confermando di non essere in sintonia con il governo regionale rispetto alla scelta su come investire i fondi del Pnrr nella realizzaizone di una casa della comunità. Questa mattina si è tenuto un vertice al Comune tra il primo cittadino, i deputati regionali Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo, Vito Badalamenti, che ha una lunga esperienza da dirigente medico dell’Asp palermitana.  Tutti d’accordo sul fatto di voler ottenere l’effettivo potenziamento dei servizi sanitari del Distretto carinese puntando sull’Ospedale di Comunità che resta, a detta di chi ha organizzato l’incontro di stamattina, la soluzione ideale.

“In questi ultimi giorni sono emersi diversi problemi – sostiene il primo cittadini -. Quello più macroscopico è che l’ex ospedale Santo Spirito si trova quasi in stato di abbandono, non risulta al catasto e non è nel patrimonio degli immobili dell’Asp. Ma non è questo che può ostacolare il raggiungimento dell’obiettivo ben definito anche grazie alla collaborazione di Vito Badalamenti, che ha una lunga esperienza di medicina territoriale, come tutti sanno. L’Ospedale di Comunità è un patrimonio di tutto il comprensorio del Distretto. Le proposte sul tavolo ci sono, le iniziative tecniche e politiche anche. Martedì il Piano Sanitario previsto per il Pnrr sarà presentato in Assemblea regionale e già in quella sede sarà chiesto l’OdC, anche alla luce della mozione approvata in Assemblea per chiedere che la progettazione del Piano risponda alle reali esigenze dei territori, tra cui quello di Carini”.

Parole che hanno innescato la polemica a distanza con il dirigente regionale di Diventerà Bellissima, il carinese Luca Tantino, che sostiene al contrario che il sindaco avrebbe detto “una sciocchezza dietro”.

“Le uniche realtà a cui il ministero ha demandato la redazione del piano – replica Tantino – sono le Asp, in quanto proprietarie degli immobili; le Asp non individuano i luoghi sulla base di scelte politiche, ma sulla base di scelte tecniche e di “convenienza” economica; la struttura dell’ ex ospedale Santo Spirito è chiusa dagli anni 90. Non è agibile. Ha bisogno di interventi importanti di ristrutturazione e messa in sicurezza; l’ex Ospedale Santo Spirito non è presente nell’inventario dei beni immobili in forza all’Asp di Palermo; gli Ospedali di Comunità sono strutture con un massimo di soli 20 posti letto dove non è possibile curare patologie acute. Epperò, nel suo districarsi mistificatorio, arte in cui eccelle, il sindaco di Carini ha riacceso una vana speranza nei carinesi: ‘forse faccio riaprire l’ospedale’. Complice di questa pantomima, chi tenta di riaccreditarsi vergine agli occhi dei siciliani, provando a far dimenticare la mortificante esperienza del crocettismo. Lo stesso crocettismo che, incapace di pianificare investimenti seri con i fondi europei, se li faceva chiedere indietro dall’Europa. Uno dei progetti poteva essere proprio la riqualificazione dell’ex ospedale Santo Spirito: si! Perché già dal 2015 è possibile prevedere ospedali e case di comunità. E proprio in quell’anno il prof. Monteleone diventava Sindaco di Carini, il governo regionale era guidato dal Pd e il governo nazionale…pure!”