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Partinico, i Verdi perdono pezzi, l’addio di Gaetano Costanzo “Dirigenza molliccia”

Alla vigilia delle elezioni amministrative, in programma il prossimo autunno, a Partinico si registra uno scossone all’interno dei Verdi con l’addio del suo massimo rappresentante locale, Gaetano Costanzo.

Con una lettera di fuoco, Costanzo attacca i vertici del partito per le scelte imposte dall’alto specie per quanto concerne le primarie relative al candidato per la presidenza della Regione, Claudio Fava. Non hanno nemmeno convinto le strategia di alleanza.

Costanzo, già candidato sindaco alle scorse amministrative del 2018 con il Movimento 5 Stelle, ha quindi deciso di dimettersi dalla direzione regionale di Europa Verde-Verdi Sicilia. Ecco il comunicato integrale:

Ieri pomeriggio ho comunicato ufficialmente le mie dimissioni dalla direzione regionale di Europa Verde – Verdi Sicilia.

Le motivazioni sono legate non solo alla gestione interna del partito ma anche alle scelte fatte in relazione alle future alleanze elettorali.

Già in sede di direzione regionale mi sono ritrovato in forte disaccordo sul dover sostenere a tutti i costi la candidatura di Claudio Fava alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alla presidenza della regione in rappresentanza dell’intera coalizione. Non entrando nel merito della candidatura, che meriterebbe più di una considerazione, ho proposto alla direzione regionale una candidatura di bandiera che potesse rappresentare il partito, con i suoi valori e le sue battaglie. Sarebbe stata una candidatura sicuramente più entusiasmante, perdente ma almeno saremmo stati protagonisti. Invece la scelta è ricaduta sulla candidatura di Fava, perdente (era prevedibile) e senza la possibilità di essere protagonisti, senza un minimo di entusiasmo.

Anche l’alleanza strategica con Sinistra Italiana è stata imposta dall’alto senza un minimo di discussione interna, senza un confronto con chi nel territorio ha cercato di portare avanti le istanze ambientaliste e non solo, anche attraverso l’apertura di nuovi circoli e la presenza attiva nella politica locale.

Ed infine la scelta di sancire una alleanza di ferro con il Partito Democratico, aprendo ad altre forze di centro senza prendere minimamente in considerazione quello che sta succedendo a sinistra, con il nuovo M5S di Conte e Rifondazione comunista, che provano a creare un polo progressista di sinistra alternativo proprio al Partito Democratico. Bisognava invece avere il coraggio di proporre una propria visione di questo paese, una visione nuova e progressista e non fare ragionamenti esclusivamente per fini elettoralistici.

Mentre in Europa i Verdi iniziano a rappresentare sempre più una delle poche speranze per una politica veramente ambientalista, attenta anche alle questioni socioeconomiche, in Italia le scelte di una dirigenza “molliccia”, priva di personalità politica, non in grado di rappresentare una vera leadership decide di appiattirsi su posizioni politiche ambigue e conservatrici. Vecchia politica della quale abbiamo tutti le tasche piene. Anche io.

Ecco perché ho rassegnato le mie dimissioni. Ecco perché da oggi non mi sento più rappresentato da un partito che ha deciso di barattare i suoi valori per qualche posticino in parlamento.