Decisione del riesame

Giardinello, sindaco sospeso dalla carica per 12 mesi

Il sindaco di Giardinello Antonio De Luca non ha più alcuna misura cautelare ma resterà sospeso dalla carica per 12 mesi. Così ha stabilito il tribunale del riesame che si è pronunciato questa mattina sul suo ricorso. Il primo cittadino è indagato per corruzione e falso in atto pubblico. Aveva avuto il divieto di dimora a Giardinello e l’indomani era stato sospeso dal prefetto di Palermo dalla carica.

Il caso giudiziario è quello della presunta corruzione e favori al Comune di Giardinello, il sindaco nei giorni scorsi aveva negato tutto davanti al gip del tribunale di Palermo Cristina Lo Bue. Oggi il tribunale del riesame si è pronunciato sul ricorso presentato dal legale del sindaco, Antonio Maltese. Ha praticamente parzialmente riformato il provvedimento, annullando l’ordinanza in relazione alla corruzione impropria ma confermando l’istigazione per falso in atto in pubblico.

De Luca è un uomo libero, seppur sempre indagato, e potrà fare ritorno a Giardinello. Ma non potrà tornare ad esercitare l’attività i primo cittadino, almeno per i prossimi 12 mesi. “Sono sicuro che riusciremo a provare l’innocenza di De Luca – afferma l’avvocato Maltese -, non si dimetterà dalla carica”.

De Luca è indagato con l’impiegato del Comune di Montelepre Andrea Caruso e l’ex finanziere Giuseppe Ciuro. Il primo cittadino di Giardinello ha sempre negato di aver fatto pressioni ad un agente di polizia municipale che lo accusa di avere favorito l’ex finanziere Ciuro. L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere una certificazione di residenza affinché Ciuro potesse creare un nucleo familiare a reddito zero. Questo per non pagare i 200 mila euro dovuti allo Stato per saldare le spese giudiziarie relative al processo sulle “talpe in Procura” in cui venne condannato.

Altro capitolo della vicenda il presunto accordo corruttivo stretto col dipendente del Comune di Montelepre, Andrea Caruso. Le indagini avrebbero fatto emergere una convenzione di 18 mesi con l’ente locale di appartenenza in cambio dell’appoggio politico attraverso una sua parente, già consigliera comunale. De Luca nega pure ogni addebito sostenendo di non aver fatto alcun accordo illecito. “Anche perché – ha riferito al gip – il supporto della cugina di Caruso non sarebbe stato utile ad uscire dalla crisi politica in cui era incappato. Buona parte della maggioranza originaria decise di transitare nell’opposizione”.