Il discorso integrale

Partinico, inaugurazione caserma, il sindaco “Non è paese di mafia”

Il sindaco di Partinico Pietro Rao nel suo discorso all’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di questa mattina si è schierato contro quelli che lui definisce gli stereotipi che spesso vengono affiancati a Partinico, quindi mafia e droga. Parole pesanti come un macigno quelle del primo cittadino, che si schiera persino contro la stampa rea di aver ingigantito a suo dire questa brutta nomea per la città.

Il sindaco Rao, in carica dal novembre scorso, ha senza mezzi termini sostenuto che Partinico non è terra di mafia e non è la “Medellin” della Sicilia.
Ecco il discorso integrale fatto dal sindaco nel corso della cerimonia:

“Ringrazio tutti voi per essere qui presenti in questa giornata che tanto profuma di dignità. Una data quella di oggi da segnare sul calendario dei momenti cruciali di Partinico, una data che rafforza un importantissimo presidio di legalità ed onora l’impegno costante e prezioso dell’Arma dei Carabinieri a cui tutti noi siamo onorati di celebrarne la grandezza.

Abbiamo parlato di una città nuova, capace di rompere ogni legame con i tristi accadimenti degli ultimi anni, abbiamo iniziato a porre un argine ai problemi sociali e ai problemi economici che spesso, unendosi in un tutt’uno, rappresentano un forte pericolo per la sicurezza dei cittadini, un rischio a cui le forze dell’ordine hanno sempre risposto con puntualità ed efficienza.

Quella di oggi è la festa della legalità, è il ribadire con forza l’impegno di questa città e dei suoi cittadini al fianco di chi ogni giorno rischia di diventare martire, immolandosi nel nome degli alti valori della giustizia. Ed è anche questo ciò che oggi celebriamo insieme: l’esigenza di una morale diversa, la necessità viva di invertire l’andamento delle cose: Partinico non è delinquenza, Partinico non è il paese delle truffe o la terra dei raggiri, Partinico non è, come impropriamente l’ha definita la stampa, la Medellin siciliana, Partinico non è mafia!

A questo ci opponiamo con rinnovato ardore, lanciando un messaggio chiaro a tutti i malintenzionati, dal mafioso al furfante di borgata: tra la giustizia e l’illegalità noi saremo schierati sempre dalla stessa parte, vale a dire quella di chi combatte ogni giorno per il rispetto delle regole e la garanzia della sicurezza. È sempre un onore indossare questa fascia tricolore, sono felice di poterlo fare in giornate come questa in cui si rinnova il sodalizio con l’Arma dei Carabinieri, tributando onore al Tenente Colonnello Luigi Geronazzo che a Partinico ha dato la vita negli anni del brigantaggio e della mafia delle lupare. Il suo sacrificio, unito a quello di tanti, troppi uomini e donne, rappresenta un segno tangibile di cosa vuol dire sacrificarsi per un’ideale di libertà.

Il nostro impegno è quello di sdoganare Partinico da quella che oggi possiamo definire la sindrome del “Giorno della Civetta”, vale a dire quella sub-cultura fatta di omertà, silenzi e disinteresse verso il bene comune. Libero è chi lotta contro il malaffare, libero è chi dona la propria vita a gesti di eroismo collettivo, libero è chi non china la testa innanzi alla legge del sopruso, libero è colui che ogni giorno lotta per il rispetto degli altri e del bene della città, libero è colui che sa dire no a tutte le logiche egoiste e malsane.

“Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi” scriveva un grande intellettuale del nostro tempo. Partinico, come tutta la Sicilia, vive e onora i suoi eroi tenendo alta la fiamma ardente delle idee che ne hanno mosso il sacrificio, dalla strage della Camera del Lavoro, da tutti conosciuta come “Strage di Partinico”, fino alla barbara uccisione del compianto Giuseppe La Franca per vile mano mafiosa, la parte sana di Partinico ricorda un calendario fatto di nomi, storie, lotte ed ideali, quale che sia stata la natura politica di questi uomini, tutti – e dico tutti – hanno pagato un prezzo altissimo ed ingiusto nel nome di una libertà di cui oggi noi e i nostri figli ereditiamo e ne facciamo memoria.

La nostra “Nuova Partinico” comincia anche dall’affermare senza mezzi termini, senza mezze parole o mezze misure che la mafia fa schifo e che questa terra è fatta da gente onesta, gente che lavora, che non si dà mai per sconfitta; gente che laddove è rimasta ferita, come spesso è accaduto nella nostra Partinico, ha sempre trovato il coraggio di rialzarsi a testa alta contro ogni forma di prepotenza e livore mafioso. Io come primo cittadino mi impegno ad esserne garante.

Oggi celebriamo i veri eroi della “Nuova Partinico”, donne e uomini che indossano la sacra divisa dei Carabinieri e che potranno contare sulla gente per bene di questa città e sulla voglia di riscatto e di onestà dei nostri giovani. Voi non siete soli cari e fedeli amici!

In rappresentanza di un sodalizio destinato a durare nei secoli, proprio come la vostra fede, c’è oggi questa nuova caserma che abbiamo l’onore, come già detto, di intitolare alla memoria del Tenente Colonnello Geronazzo: un uomo con la vostra stessa fede nello Stato, un Carabiniere come voi. “Ogni scorciatoia allunga il cammino giacché la via lunga è anche la più breve perché è la sola”, così scriveva Filippo Turati. Parole che oggi diamo per scontate ma che sottendono un costante lavoro etico, un esercizio perpetuo della morale da cui a volte ci distacchiamo, allungando così il camino della legalità.

Siamo felici di poterlo fare insieme al Ministro della Difesa Guido Crosetto, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale Teo Luzi, all’Arcivescovo Gualtiero Isacchi, al Provveditore Francesco Sorrentino ed al Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale Giuseppe De Liso. Vediamo nell’oggi l’ennesimo punto di partenza, quello che rinnova la nostra idea di città futura, quella “Nuova Partinico” in cui nessuno resta indietro e che abbraccia a pieno i sacri valori dell’ordine dei Carabinieri al quale anche noi, con rinnovato impegno, promettiamo fedeltà e collaborazione. Sempre”.