Il libro di giuseppe di trapani

Partinico in 60 anni, dalla visita del duce al boom economico

Sessant’anni di storia di Partinico, dal passaggio del duce nel 1937 alla sfiducia della sindaca antimafia Gigia Cannizzo. E poi l’abusivismo edilizio, il boom economico anche grazie alla sofisticazione del vino.

Ad addentrarsi nei meandri non sempre limpisidissimi di questo periodo è stato Giuseppe Di Trapani, oggi 73enne impegnato a tutto tondo nell’ambito culturale, un tempo sindaco di Partinico e uno dei punti di riferimento della Dc ultra potente e straripante nei consensi.

Oggi, domenica 2 aprile, alle 16,30 al teatro “Gianì” presenterà la sua ultima fatica letteraria: “La nostra storia”. Lavoro che arriva a corollario di un percorso di ricerca storica sulla Partinico del secondo novecento iniziato con la pubblicazione nel 2011 del “Il granaio della memoria” e nel 2013 con il testo “Partinico, passione, talento e creatività”. Presenteranno il libro il giornalista Alfonso Lo Cascio, scrittore e giornalista, ed il professore Tommaso Romano, scrittore e pubblicista.

Due le testimonianze: una quella di Benito Barranca, direttore negli anni ’80 di “Sicilia flash”, l’altra quella di Ino Cardinale, ricercatore culturale. Il libro di oltre 700 pagine è formato da ben 54 capitoli. Si parte dal 1937 con il passaggio visita del duce a Partinico per finire al 1999 con la sfiducia al sindaco Cannizzo. È un fluire di aneddoti, volti e personaggi, avvenimenti belli ma anche tristi, occasioni mancate, ricordi. I sindaci che si sono succeduti nel tempo, i politici che hanno calcato la scena locale e non solo: dal senatore Santi Savarino al senatore Ciccino Cataldo, al senatore Elio Chimenti, passando poi per gli onorevoli Mimì Bacchi, Avellone e Fiorino.

Nel libro inoltre vengono tratteggiati le figure di intellettuali come Danilo Dolci, Salvatore Bonnì e Pino Casarubea. Interessanti poi le ricerche sul fenomeno mafioso e sugli aspetti sociali ed economici del territorio. Il libro si conclude con una ricerca di personaggi, per lo più giovani, che anche se fuori da Partinico sono oggi protagonisti della vita sociale e civile in Italia. Dunque un affresco storico degno di essere letto e di fatto vissuto.