Divieto di dimora per padre e figlio

Montelepre, aziende portate al fallimento, maxi sequestro (VIDEO)

Prosciugavano i conti delle aziende non giustificando le operazioni portandole poi al loro fallimento con conseguente bancarotta. Questo il quadro accusatorio della guardia di finanza nei confronti di due imprenditori edili del Palermitano. In pratica avrebbero fatto continui prelievi sino a creare un’enorme esposizione debitoria non più ripianata. Non solo: per ostacolare qualsiasi tipo di indagine avrebbero anche occultato qualsiasi tipo di documento contabile. Nonostante tutto le fiamme gialle sono riuscite a ricostruire tutte le manovre, tra operazioni, esborsi e debiti. Per loro misure cautelari e un maxi sequestro milionario.

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip nei confronti di due imprenditori edili di Montelepre. Si tratta di Francesco Iacona, 69 anni, e Vincenzo Iacona, di 39 anni. Sono accusati di bancarotta fraudolenta. A loro sequestrati 8 milioni di euro. Le indagini condotte dai militari della compagnia di Partinico, coordinate dalla Procura di Palermo. Ad essere accertato che gli amministratori delle due società avrebbero prelevato somme attraverso bonifici o soldi dai conti aziendali per fini personali. Operazioni che non avevano alcuna giustificazione. Prelievi “Macroscopicamente rilevanti e sospetti, anche per l’assenza di giustificazione causale” per oltre un milione e 300 mila euro.

La gestione delle società fallite avrebbe determinato inoltre un’esposizione debitoria erariale di circa 7 milioni di euro. Somma quantificata attraverso l’analisi economico finanziaria delle fiamme gialle, nonostante l’assenza dei bilanci e della documentazione fiscale. Secondo i finanzieri questi documenti furono “artatamente occultati” per ostacolare la ricostruzione delle operazioni.

Ai due imprenditori il gip di Palermo ha applicato la misura del divieto di dimora nei comuni di Montelepre e Giardinello e il divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale e di rivestire cariche all’interno di enti societari. Contestualmente, quale misura cautelare di carattere reale, emesso un decreto di sequestro preventivo per 8 milioni di euro.