Scoppia ennesima polemica

Partinico, bufera Pd dopo arresto assessore “Grave silenzio”

Il Pd di Partinico sempre più dilaniato dalle polemiche e dagli scontri interni a pochi mesi oramai dal congresso cittadino fissato per il prossimo settembre. L’ultima grana arriva da uno dei suoi più noti esponenti della base, Calogero Barretta, che ha chiesto le dimissioni del segretario cittadino Gaspare Anzelmo e del presidente del circolo Michele Chimenti. Sono accusati di non aver preso posizione riguardo all’arresto nei giorni scorsi dell’assessore Agostino Genova nonostante il mandato che gli sarebbe stato dato dalla base.

Per Barretta “il silenzio del nostro Circolo sull’intera vicenda risulta grave e imbarazzante”. E sgancia l’ennesima bomba su un partito locale che ha perso molto dei suoi pezzi più importanti recentemente. Dall’ex assessore Gianlivio Provenzano all’ex sindaco Peppe Motisi, approdato in Forza Italia, per arrivare anche all’allontanamento dell’attuale vicesegretario Renzo Di Trapani che pare non partecipi più in dissenso con la linea della segreteria cittadina.

“La trovo una lettera esagerata come il comportamento purtroppo di Calogero Barretta in questo periodo – replica il segretario Anzelmo -. Ogni volta che c’è una questione lui deve uscire fuori prima con un documento per affermare la sua posizione politica. Nell’assemblea del 22 giugno scorso ne abbiamo parlato del caso dell’assessore Genova, vicenda che abbiamo condannato. Si era detto che si sarebbe preparato un documento politico più ampio per esternare la nostra opposizione a questo modo di gestire la sanità. Per quanto riguarda le mie dimissioni io di fatto sono già dimesso, stiamo lavorando verso il congresso che si terrà il 24 settembre e come ho già detto io non mi ricandido”.

“Oggi pomeriggio – ha aggiunto Michele Chimenti – ci sarà un incontro già programmato dei ‘Giovedì del Pd’, e ho già dato, a Calogero Barretta, ampia disponibilità al confronto. Nella scorsa riunione proprio io avevo messo in evidenza le gravi conseguenze politiche che sarebbero dovute ricadere sul sindaco e sulla sua amministrazione con i fatti accaduti all’assessore Genova. Credo che in questo momento il Pd di Partinico non abbia bisogno di ridursi a brandelli, pertanto confido nella capacità di discussione e confronto dei suoi membri per consentire al partito di arrivare al congresso del 24 settembre serenamente”.

Ecco il documento integrale di Calogero Barretta

Ora che con la nomina del nuovo assessore i recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno interessato il nostro Comune possono dirsi ufficialmente dimenticati, non posso tacere che il silenzio del nostro Circolo sull’intera vicenda risulta grave e imbarazzante. Oltre a essere ingiustificato, se si considera che dagli iscritti in sede di Assemblea è giunto al Segretario unanime mandato a che si esprimessero da parte nostra considerazioni pubbliche e si rappresentasse sul tema una chiara posizione.

Eppure la vicenda è gravissima, perché si tratta di una questione morale e dunque politica: riguarda il modo in cui si produce il consenso nella nostra Comunità, e dunque la qualità della nostra democrazia; riguarda quel grumo di malcostume, di opacità, di pessima gestione della cosa pubblica che ha condotto questa Città al dissesto economico prima e allo scioglimento dopo, vicende rispetto alle quali la classe politica non ha mai fatto realmente i conti, disposta come è stata ad accettare che talvolta si ritinteggiasse la facciata senza rivederne la struttura; è morale perché riguarda il diritto dei cittadini a essere rappresentati da persone al di sopra di ogni sospetto, sempre che il dato dell’astensionismo al (quasi) 50%, con i suoi sentimenti di rigetto e di disaffezione, sia per noi un problema del quale occuparsi prioritariamente.

Le vicende politiche e amministrative del nostro Comune hanno bisogno di un Partito pronto e reattivo, disposto a creare un’alternativa di governo senza se e senza ma, senza infingimenti e senza compromessi. Ma ancora una volta si è scelto di non dire, non curandosi del bene del partito in nome di un non meglio precisato senso dell’opportunità, che involge negativamente il ruolo e le prospettive del nostro Partito, oltre che la sua stessa esistenza.

Fatti incresciosi rispetto ai quali sento forte il diritto di dissentire: o la politica è tensione morale o non è politica; o il PD fa il PD o non è.

Per questa ragione chiedo che il Segretario, che non ha ritenuto opportuno dare seguito al mandato degli iscritti, e che il Presidente, che non ha ritenuto opportuno vigilare perché questo mandato venisse esplicitato, rassegnino le proprie dimissioni e si presentino dimissionari al Congresso del 24 Settembre p.v. Nella speranza che questo, consegnandoci una nuova dirigenza, sia occasione per un ripensamento generale del partito, delle nostra politica, del nostro modello organizzativo e dei nostri codici morali, in nome dell’assoluta discontinuità.

Partinico, 28 Giugno 2023

Calogero Barretta