Voce critica

Carini, sindaco su gestione aree industriali “Tutto da rivedere”

Va bene il trasferimento dei fondi ai Comuni per la manutenzione delle aree industriali siciliane. Ma prima servirebbero interventi massicci alle varie infrastrutture, dalle strade ai viadotti. Il sindaco di Carini Giovì Monteleone richiamata l’attenzione del governo regionale. E smorza i facili entusiasmi dopo l’annuncio dell’assessore regionale Edy Tamajo di trasferite fondi ai Comuni per garantire la manutenzione delle aree industriali. Secondo il primo cittadino prima dell’ordinario servirebbe un intervento straordinario. Ed anche di notevole consistenza.

“Prima di trasferire ai Comuni – afferma Monteleone – le risorse finanziarie necessarie per la manutenzione di infrastrutture e servizi delle aree industriali ex Asi bisognerebbe riasfaltare integralmente le strade dell’agglomerato. Versano in pessime condizioni. Si devono mettere in sicurezza i viadotti e sistemare integralmente le infrastrutture. Solo dopo aver effettuato questi interventi l’area sarà degna di fregiarsi dell’appellativo di Zona economica speciale”.

La presa di posizione del sindaco di Carini arriva dopo il disegno di legge annunciato ieri dall’assessore Tamajo. Un testo che mira a garantire ai Comuni un “equo contributo” per il controllo e la manutenzione di strade e infrastrutture delle aree industriali. Un annuncio arrivato qualche mese dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Ad essere dichiarata illegittima la norma regionale nella parte in cui non subordina il trasferimento ai Comuni competenti per territorio delle strade ad uso pubblico e delle relative pertinenze. Ovviamente previo stanziamento ai Comuni   delle risorse necessarie alla gestione e manutenzione delle infrastrutture trasferite.

L’assessore regionale Tamajo ha dichiarato che le somme si andranno ad aggiungere alle tasse e alle imposte che gli enti locali già percepiscono da tutte le aziende insediate negli agglomerati industriali. “È doveroso precisare – chiarisce Monteleone – che il 70% dell’Imu versato dagli imprenditori proprietari dei capannoni nelle zone industriali va al fondo di solidarietà nazionale. Mentre solo il 30% resta nelle casse comunali. Inoltre gli oneri per le destinazioni d’uso e le concessioni dei capannoni vanno indebitamente all’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. Organismo che a mio avviso non ha più motivo di esistere, dato che le strade, le illuminazioni e i servizi delle aree ex Asi sono state consegnate ai Comuni. Il passaggio dall’Irsap ai Comuni dovrebbe essere totale. Il personale dell’ente dovrebbe essere inglobato nei Comuni che vantano un’area industriale. Inoltre il Comune dovrebbe avere anche la gestione urbanistica delle strade dell’agglomerato”.

“E’ assurdo – conclude Monteleone – dover escludere la zona dal piano regolatore. Tra l’altro a causa delle pessime condizioni in cui versano le strade i Comuni sono costretti a pagare decine di migliaia di euro di risarcimento danni ai cittadini che fanno causa, fatto che fa andare in sofferenza i bilanci”.