A 2 anni dall’apertura

Carini, chiude la sede dell’Enpa “Troppi costi e nessun aiuto”

A distanza di due anni dalla sua apertura, la sede dell’Enpa di Carini chiude i battenti. L’ente nazionale protezione animali ha annunciato attraverso i suoi volontari l’imminente cessazione dell’attività nel territorio. Nell’arco di pochi giorni la sede di via Rosolino Pilo sarà svuotata. Una sede nata inizialmente come un info point per le tematiche riguardo gli animali. Successivamente, considerata la costante emergenza sul territorio per gatti e gattini in difficoltà, i volontari dell’Enpa avevano allestito una piccola degenza.

“Qui gratuitamente ci occupavano dei felini randagi che privati abbandonavano e che l’amministrazione comunale non ha mai  soccorso – afferma in una nota l’Enpa -. Da oggi chiudiamo gli ingressi, non riusciamo a tirare avanti. Le spese sono più delle entrate, il Comune e l’Asp non aiutano e non riusciamo a garantire ai mici ospiti o che transitano, il necessario. Per di più i locali non sono idonei e ciò comporta non poche difficoltà. Ultima ma non per importanza, la manodopera. Mancano i  volontari. In un sistema dove non funziona nulla e dove i sindaci non applicano la legge,  giornalmente veniamo derisi dagli uffici comunali, non si sterilizza e si abbandona. Non riusciamo più per questi motivi chiuderemo a breve, giusto il tempo necessario per sistemare gli ultimi ospiti presenti e svuotare i locali. Ci dispiace anche per tutti i mici che avranno bisogno e troveranno chiuso”.

Il sindaco Giovì Monteleone non ci sta e snocciola i numeri degli interventi dal Comune: “Ogni anno – replica il primo cittadino – il Comune di Carini spende più di 100 mila euro per la prevenzione e la cura del randagismo. L’attività svolta nel campo della prevenzione del randagismo e dell’assistenza sanitaria agli animali in precarie condizioni di salute è rivelante. Si è proceduto ad emettere 114 ordinanze di cattura, 105 sterilizzazioni e microchippature e sette segnalazioni alla procura per maltrattamento. Ma il risultato più importante – conclude il primo cittadino – riguarda le adozioni: sono state circa 100 nel 2022 e 40 nel 2023”.