Lo stato di agitazione

Trappeto, l’assessore Tamajo incontra i pescatori in rivolta

L’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo ha voluto incontrare i pescatori di Trappeto che da diversi giorni sono in stato di agitazione per il rischio di essere sfrattati dal porto. La Regione ha infatti autorizzato nelle scorse settimane la posa di un pontile nel porticciolo di Trappeto. Secondo la marineria locale l’apposizione di questo pontile finirebbe per non dare più spazio alle barche dei pescatori che quindi non avrebbero alternative dove poter attraccare. Ad essere stata firmata una petizione da tutti i pescatori della locale marineria inviata a Regione, Comune, prefetto, capitaneria di porto e carabinieri in cui si annuncia lo stato di agitazione.

Da evidenziare che la questione non è di competenza dell’assessorato diretto da Tamajo ma è invece sotto la competenza dell’assessorato al Territorio e Ambiente. Nonostante ciò Tamajo ha voluto raccogliere il grido d’aiuto della marineria Trappetese ed ha anche aperto una speranza: “Sono a fianco dei pescatori di Trappeto – ha detto – che, dopo oltre 60 anni, temono di essere sfrattati dal porto di appartenenza per essere trasferiti nella vicina Balestrate. Una vicenda su cui voglio vederci chiaro”.

In questa vicenda ci sarebbe addirittura un parere negativo del comando di polizia municipale all’eventualità di installare un pontile per barche da diporto, documento che parla di potenziale caos traffico nell’area circostante il porto: “La realizzazione di un nuovo pontile – sostiene il comandante dei caschi bianchi, Giuseppe Russo – sovraccaricherebbe ulteriormente la già precaria condizione di viabilità non solo della zona prossima all’area portuale ma anche per tutte le vie di collegamento che conducono al porto”. Intanto l’autorizzazione alla posa del nuovo pontile è stata già rilasciata dalla Regione alla Gt marina di Trappeto grls.

Si tratta di un’autorizzazione breve per occupare un’area di 750 metri quadrati per ormeggio di piccole imbarcazioni della durata di 90 giorni. I pescatori nella petizione scrivono: “C’è un fondato pericolo che noi pescatori professionisti, muniti di licenza di pesca residenti nel Comune, non possiamo più attraccare nel porto di Trappeto, di fatto cancellando la tradizione marinara del piccolo borgo. Siamo profondamente rammaricati della situazione venutasi a creare.  Nonostante le nostre rimostranze agli uffici competenti, hanno deciso che a Trappeto non esiste una marineria. Non è possibile che un atto autorizzativo temporaneo, per poche centinaia di euro, cancelli centinaia di anni di storia locale”.

Il paradosso, secondo i pescatori in protesta, sta nella costruzione di un porto, realizzato per i pescatori di Trappeto, che non ne vedrà più la presenza o comunque in misura parecchio ridotta.