Il sondaggio

Partinico, studenti liceo dicono “no” al nome di Impastato

A non volere che la loro scuola, il liceo scientifico Savarino di Partinico, porti il nome di Peppino Impastato, il giornalista militante di Democrazia Proletaria assassinato dalla mafia nel 1978 per le sue battaglie contro i clan, sono gli studenti. Ben 977 (il 73,2%), interpellati dai loro rappresentanti, hanno votato contro la decisione del Consiglio di istituto poi ratificata dai commissari prefettizi che hanno retto il Comune di Partinico sciolto per mafia.

Impastato è divisivo perché politicamente schierato, hanno scritto in una lettera indirizzata tra gli altri al direttore dell’ufficio scolastico, al prefetto e alla Consulta degli studenti. Ma il no dei ragazzi non nasce solo dall’eccessiva connotazione politica di Impastato, ma anche dal metodo usato per la scelta del suo nome. Un iter travagliato e complesso, quello della nuova intitolazione del liceo di Partinico, avviato proprio su proposta degli studenti ai quali Savarino, ex discusso politico locale che disse sì alle leggi razziali, proprio non piaceva. Per rimpiazzarlo i ragazzi avevano scelto due personalità, il giudice ucciso dalla mafia Rosario Livatino, e l’ex sindaco del paese Gigia Cannizzo. Ai due nomi i docenti avevano affiancato quello del premio nobel Rita Levi Montalcini.

Il militante di Dp è arrivato insieme a una serie di altri candidati solo in un secondo tempo. Ma al momento del voto il collegio dei docenti ha scelto la scienziata. Fino a due anni fa, quando con 8 assenti e la metà dei rappresentanti di istituto presenti, si era rivotato facendo “vincere» Impastato. La parola era passata a quel punto ai commissari e poi alla Giunta che aveva bocciato la decisione. Per l’ennesima volta si è data la parola ai ragazzi che a grande maggioranza hanno detto no. Una presa di posizione massiccia che non ha impedito al consiglio di istituto di reiterare la decisione di intitolare la scuola a Impastato, nonostante tutti e quattro i rappresentanti degli studenti, forti del voto dei compagni, si siano detti contrari e in tre, tra genitori, docenti e personale amministrativo si siano astenuti.

«Non si è tenuto conto delle nostre proposte», dicono i rappresentanti degli studenti. «Non abbiamo nulla contro Impastato anche se avremmo preferito una persona meno divisiva, ma non ci piace il metodo seguito». Deluso e amareggiato il fratello del militante di Dp, Giovanni Impastato: «Peppino è un personaggio amatissimo dai giovani, forse gli studenti del liceo non hanno studiato la sua storia», commenta. La decisione, suggellata dal voto dei primi di marzo, del consiglio di istituto, è presa. «Ma il clima non ci piace – dice Impastato – Secondo me i ragazzi sono stati strumentalizzati e comunque a questo punto c’è un problema culturale».