Lo sviluppo delle indagini

Borgetto, morta per ustioni, colpa della vestaglia

Morta nella sua casa di Borgetto per le gravi ustioni a causa della vestaglia che indossava ad alta infiammabilità. E’ il nuovo scenario ricostruito dai carabinieri in seguito al tragico decesso di Lucia Taormina di 66 anni. La donna, quindi, non sarebbe morta per lo scoppio della caffettiera, come era stato ipotizzato inizialmente, ma per un accidentale avvicinamento ad un fornello accesso. La vittima ha perso la vita lo scorso 4 aprile in un letto del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Villa Sofia dopo un’agonia durata 24 ore.

Il giorno prima era stata ricoverata in condizioni disperate con ustioni sul 90 per cento del corpo. Sul fatto che si tratti di un incidente domestico, comunque, non c’è alcun dubbio. Lucia Taormina si trovava da sola in casa in contrada Corsitti quando è accaduta la tragedia. A causa delle gravissime ferite ha perso conoscenza e solo dopo qualche ora il marito, al suo rientro, l’ha ritrovata riversa sul pavimento in fin di vita. Informata di quanto accaduto, la Procura ha stabilito di non disporre alcuna autopsia.

I medici hanno cercato di fare di tutto per salvare la vita alla sessantaseienne ma la situazione era davvero estremamente critica sin dal suo arrivo con l’ambulanza. I carabinieri, informati sui fatti, hanno sequestrato la caffettiera che è stata trovata sul fornello. Caffettiera che sembrerebbe sia stata recuperata integra. Si parla comunque soltanto di ipotesi dal momento che nessuno ha assistito in casa a quel che è successo essendo la vittima in quel momento sola. La famiglia ha deciso di far celebrare i funerali in chiesa Madre a Partinico.

La scelta dettata dal fatto che Lucia Taormina per tanti anni aveva operato professionalmente nella cittadina partinicese. Era stata infatti a lungo insegnante all’istituto comprensivo Privitera Polizzi, era andata in pensione appena un paio di anni fa. All’interno della scuola ha lasciato tanti affetti.