Presentazione del libro

Partinico, si racconta la mamma di Peppino Impastato

A Partinico si racconta “l’intimità” della mamma di Peppino Impastato. L’occasione è data dalla presentazione del libro “Io, Felicia. Conversazioni con la madre di Peppino Impastato”, un libro di Mari Albanese e Angelo Sicilia pubblicato da Navarra Editore.

Appuntamento a domani, venerdì 16 dicembre, alle ore 17 al Palazzo dei Carmelitani, evento inserito nel calendario delle manifestazioni natalizie. Ad organizzare l’Uciim, l’unione cattolica insegnanti, dirigenti, educatori e formatori. Interverranno per i saluti il presidente dell’Uciim di Partinico, Pietro Lombardo e il sindaco di Partinico Pietro Rao, modererà l’ex dirigente scolastica Chiara Gibilaro.

Un libro il cui embrione è stato gettato nell’estate del 2002 quando Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato, si racconta a due giovani attivisti, Angelo Sicilia e Mari Albanese, tra gli animatori del primo Forum Sociale Antimafia di Cinisi. Sono conversazioni intime e toccanti: la mamma di Peppino Impastato racconta del suo passato, del rapporto conflittuale col marito, del grande amore per suo figlio, della sua scelta, alla morte violenta di quest’ultimo, di aprire le porte della sua casa a tutti i giovani, per coltivare la memoria e spargere semi di consapevolezza per il futuro.

Nelle parole di Felicia, che appoggiò e sostenne suo figlio nel suo opporsi alla mafia, trovano posto la voglia di giustizia di una donna indomita e insieme la tenerezza di una madre che ricorda aneddoti dell’infanzia di Peppino, della sua giovinezza dedita alla militanza politica, della sua tragica fine. Felicia racconta la sua paura, i suoi timori, il suo dolore, ma con lo sguardo al futuro e alle nuove generazioni: le sue parole diventano prassi, agire quotidiano, dialogo incessante, ma soprattutto un messaggio attualissimo di speranza per il futuro.

Peppino Impastato, militante della Democrazia Proletaria, morì il 9 maggio del 1978 per mano della mafia a Cinisi. Come si scoprirà in seguito, disvelando anche depistaggi nel corso delle indagini, ad ucciderlo fu don Tano Badalamenti, che veniva irriso da Impastato attraverso le frequenze di Radio Aut. Si cercò di simulare l’omicidio come fosse un incidente nel tentativo di far saltare in aria ferrovia.