In cassazione

Partinico, omicidio di mafia di Lo Baido, condanna all’ergastolo

Condanna all’ergastolo definitiva per Corrado Spataro, 39 anni, per l’omicidio di mafia del partinicese Giuseppe Lo Baido. La vittima, 36 anni, trovata morta nel suo fuoristrada nel luglio del 2007. La cassazione ha confermato la sentenza della corte d’appello di Palermo ritenendo il ricorso dell’imputato “inammissibile”. Già nei presidenti due gradi di giudizio Spartaro era stato condannato sempre all’ergastolo. Quindi contestualmente condannato anche al pagamento delle spese processuali, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e decaduto dalla responsabilità genitoriale.

Per lo stesso fatto di sangue fu condannato in un altro processo, perché in abbreviato, il pentito Sergio Macaluso. Fu infatti proprio lui ad aver raccontato di questo omicidio e anche di un altro partinicese, Giuseppe Cusumano, freddato nell’androne di casa sua nel 2011. Come emerso nelle indagini dell’epoca nei confronti di Lo Baido era stato preparato un vero e proprio agguato, tanto che i killer attesero il suo rientro a casa in modo che parcheggiasse l’auto, quindi venne avvicinato e raggiunto da tre colpi di pistola. Fatti di sangue legati ad una delle tante faide che si aprirono in quel periodo a Partinico. Pare che gli omicidi furono ordinati per vendicarsi a sua volta dell’uccisione di Maurizio Lo Iacono, assassinato sempre a Partinico nel 2005.

C’è poi l’altro delitto disvelato e di cui si aspetta ancora sentenza definitiva, quello per l’appunto di Cusumano. Venne prima picchiato e poi ucciso con tre colpi di pistola, lasciato senza vita nell’atrio di una palazzina in via Filippo Testa. Unico precedente di questo personaggio, che viveva di lavori saltuari, era quello di aver curato una piantagione di marijuana assieme al nipote del boss Giovanni Bonomo.

Entrambi i collaboratori di giustizia hanno raccontato ai carabinieri la stagione di sangue avvenuta  Partinico tra il 2005 e il 2011 per il controllo del mandamento mafioso. Una ricostruzione dei due omicidi che ha portato all’arresto dei fratelli Spataro e del nipote, anche se per quest’ultimo le accuse non hanno retto. Le indagini dei carabinieri del reparto operativo ricostruirono il movente dei due delitti. La vendetta per l’omicidio di Maurizio Lo Iacono, ucciso dopo aver tentato la scalata al mandamento di Partinico.