In manette pregiudicato

Partinico, imprenditore arrestato per usura, vittima tentò suicidio

Arrestato Fabio Provenzano, pregiudicato di Partinico di 39 anni, imprenditore nel settore ortofrutticolo, con le accuse di usura, estorsione e autoriciclaggio. E’ stato raggiunto da un’ordinanza in carcere, dal momento che è già detenuto dopo la condanna definitiva subita lo scorso anno per duplice omicidio stradale. Si tratta dell’uomo che nel 2019 ebbe un incidente autonomo sull’autostrada e causò la morte dei suoi due figli di 13 e 9 anni che erano in auto con lui. Quest’ultimo provvedimento scaturisce da un’indagine dei carabinieri della compagnia di Alcamo su disposizione del Gip del tribunale di Trapani.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Trapani e svolta dai carabinieri della compagnia di Alcamo, prendeva origine dal tentativo di suicidio di un 77enne imprenditore agricolo alcamese. Nella circostanza, solo la tempestività dei soccorsi e il successivo ricovero dell’anziano all’ospedale scongiurava il decesso dell’uomo. Fatti accaduti nel dicembre del 2022, quando l’anziano tentò di togliersi la vita assumendo un terrificante e letale cocktail di farmaci.

Gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti avrebbero permesso ai carabinieri di documentare che l’anziano risultava versare in critiche condizioni economiche. Proprio per questo motivo, nel periodo compreso tra marzo e dicembre 2022, aveva chiesto in prestito al partinicese oggi arrestato l’importo complessivo di 40 mila euro in cambio del quale aveva consegnato a garanzia assegni per un valore complessivo di 79.900 euro.

Nel corso dei mesi gli interessi sarebbero aumentati sino a giungere, in ultimo, al 50% mensile. A causa di questo incremento la vittima, dal mese di dicembre 2022, non riuscendo più ad onorare i debiti avrebbe tentato, per disperazione, di togliersi la vita. Le attività d’indagine sviluppate dai carabinieri avrebbero, poi, fatto emergere che, da maggio a dicembre 2022, gli assegni in bianco firmati perché letteralmente estorti, sarebbero stati utilizzati dallo stesso indagato di Partinico per il pagamento delle forniture ortofrutticole dell’impresa individuale di fatto da lui gestita ma fittiziamente intestata ad un prestanome.

Tenuto conto delle risultanze, il Gip del tribunale di Trapani, oltre all’arresto, ha anche disposto il sequestro preventivo della ditta.